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Domande e risposte su resto al sud

REQUISITI: CHI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA

Puoi chiedere le agevolazioni se alla data di presentazione della domanda:

  • hai età compresa tra 18 e 45 anni
  • sei residente in una di queste regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o in 116 comuni delle regioni del cratere sismico di Lazio, Marche ed Umbria. Puoi anche trasferire la residenza in una delle suddette regioni dopo aver presentato la domanda, entro massimo 60 giorni dall’eventuale esito positivo della valutazione (120 giorni se risiedi all’estero)
  • Non sei già titolare di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017
  • Non risulti già beneficiario di altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
  • Non sei titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e/o ti impegni a non esserlo per tutta la durata del finanziamento
  • Non risulti titolare di partita IVA movimentata, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (solo per il comparto delle attività libero professionali)

Vuol dire che alla data di presentazione della domanda devi avere una età compresa tra i 18 anni già compiuti e i 56 anni non ancora compiuti.

Uno dei requisiti richiesti dal bando Resto al Sud è non essere titolare di impresa attiva nella data del 21/06/2017.

Questo vuol dire che in quella data non bisogna essere stati legali rappresentanti di una società attiva o titolari di ditta individuale attiva. Se eri solo socio ma non anche legale rappresentante sei un soggetto ammissibile; se sei diventato legale rappresentante dopo il 21/06/2017 o hai cessato la tua carica prima di quella data puoi presentare la domanda.

Sì, ma dovrai lasciare il lavoro se la domanda viene approvata.

Se intendi presentare una domanda rientrante nell’ambito della libera professione (Codice ATECO M) non devi essere stato negli ultimi 12 mesi titolare di partita iva analoga.

Sì, se è stata costituita dopo il 21 giugno 2017. In particolare la domanda può essere presentata da:

  • Imprese costituite (ivi comprese ditte individuali e società cooperative) successivamente alla data 21/06/2017
  • Imprese costituende (entro 60 giorni o 120 giorni se i soggetti sono residenti all’estero, dopo l’esito positivo)

Per il comparto delle libere professioni, sono previste la sola apertura della partita IVA per le attività svolte in forma individuale e la costituzione di società tra professionista per le attività svolte in forma collettiva.

La scelta indicata al momento della presentazione della domanda è vincolante solo per le attività libero professionali.

In particolare, le attività libero professionali di tipo ordinistico devono obbligatoriamente costituirsi nelle forme di:

  • Attività libero professionali svolte in forma individuale
  • Società tra professionisti

Per le altre attività libero professionali, la scelta indicata nella domanda deve essere confermata al momento dell’ammissione alle agevolazioni.

Non sono invece previsti vincoli per la ripartizione delle quote societarie.

Puoi comunque presentare la domanda, ma a questa condizione: i soci che non rispettano i requisiti non devono superare 1/3 della compagine sociale e non devono avere rapporti di parentela fino al quarto grado con nessuno dei richiedenti.

settori AMMISSIBILI

Tutte le attività ad eccezione del settore Agricoltura.

SETTORI NON ammissibili

Sono escluse dal finanziamento le attività agricole.

COSA SI PUÒ FINANZIARE

No, i beni devono essere nuovi di fabbrica.

È consentito soltanto se sono strettamente necessari alla produzione di beni o all’erogazione dei servizi indicati nel progetto imprenditoriale (a titolo meramente esemplificativo: imprese edili, di pulizia, servizi funebri); sono inammissibili quelli destinati ad attività consulenziali e/o a libere professioni.

Sì, purché il sito sia legato alle esigenze produttive/gestionali o promozionali dell’impresa.

I beni agevolati non possono essere trasferiti dalla sede aziendale, né alienati o destinati a usi diversi per i 5 anni successivi al completamento del programma di spesa e comunque non prima della completa restituzione del finanziamento bancario.

Per le imprese costituite: sono ammissibili le spese sostenute dopo la presentazione della domanda.

  • Per i team di persone: sono ammissibili le spese sostenute dopo la costituzione dell’impresa/società.

No, il progetto imprenditoriale deve prevedere un programma di spesa completo e funzionale allo svolgimento dell’iniziativa. Quindi il programma di spesa per il quale si chiede il finanziamento non può avere un importo superiore all’ammontare massimo complessivo delle agevolazioni concedibili ai richiedenti.

Sì, le cooperative rientrano a pieno titolo tra i soggetti beneficiari della misura “Resto al Sud”, come previsto all’art. 3, comma 2, lettera b) del decreto 9 novembre 2017, n. 174 e recepito dalle relative disposizioni attuative (punto 3.3, lettera b) della Circolare 22 dicembre 2017, n. 33). Nell’ambito delle società cooperative sono incluse anche quelle sociali, la cui finalità di soddisfare, attraverso lo svolgimento di un’attività d’impresa, un bisogno di interesse collettivo, non modifica in alcun modo la natura giuridica delle stesse; pertanto le cooperative sociali sono pienamente ammissibili alle agevolazioni “Resto al Sud”.

Sì. E’ consentito prendere in locazione l’immobile di proprietà dei soci, dei coniugi, di parenti o affini dei soci entro il terzo grado, ma non sono agevolabili le spese per i relativi canoni di affitto. (Ad es.: se voglio stabilire la sede operativa presso l’immobile di proprietà di mio padre, posso prenderlo in locazione, posso rendicontare le spese di ristrutturazione tra le opere edili, ma non posso rendicontare il canone di locazione tra le spese di capitale circolante).

Il Codice Civile, agli artt. 74-78, definisce i concetti di parentela e affinità. In particolare, il computo dei gradi avviene ai sensi dell’art. 76 del Codice Civile: “Nella linea retta si computano altrettanti gradi quante sono le generazioni, escluso lo stipite. Nella linea collaterale i gradi si computano dalle generazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all’altro parente, sempre restando escluso lo stipite”. Pertanto, i parenti di primo grado sono i figli e i genitori; i parenti di secondo grado sono i fratelli, le sorelle, i nipoti (figli dei figli) e i nonni; i parenti di terzo grado sono gli zii (fratello o sorella del padre o della madre), i nipoti (figli di un fratello o di una sorella), i bisnonni, i pronipoti (figli di nipoti). Gli affini di primo grado sono i suoceri, il genero e la nuora, i figli del coniuge; gli affini di secondo grado sono i fratelli, le sorelle, i nonni e i nipoti (figli dei figli) del coniuge; gli affini di terzo grado sono gli zii (fratelli del padre o della madre), i nipoti (figli di fratelli), i bisnonni, i pronipoti (figli di nipoti) del coniuge.

Sì, se riguardano l’adeguamento della sede aziendale alle esigenze produttive/organizzative dell’attività proposte, nel limite massimo del 30% del programma di spesa complessivo.

Spese NON ammissibili

Le agevolazioni non coprono le seguenti spese:

  • beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback
  • beni e servizi di proprietà di uno o più soci del beneficiario nel caso di soci persone fisiche, anche dei relativi coniugi ovvero di parenti o affini dei soci stessi entro il terzo grado
  • investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature
  • il cosiddetto “contratto chiavi in mano”
  • commesse interne
  • macchinari, impianti e attrezzature usati
  • spese notarili, imposte, tasse
  • acquisto di automezzi, tranne quelli strettamente necessari al ciclo di produzione o destinati al trasporto in conservazione condizionata dei prodotti
  • acquisto di beni di importo unitario inferiore a 500 euro, ad eccezione delle spese afferenti al capitale circolante (per dettagli vedi FAQ successiva)
  • progettazione, consulenze ed erogazione delle retribuzioni ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché agli organi di gestione e di controllo delle società stesse
  • scorte, tasse e imposte (l’IVA realmente e definitivamente sostenuta dal soggetto beneficiario è una spesa ammissibile solo se non è da egli stesso recuperabile)

Il valore minimo di 500 euro si riferisce non al singolo bene, ma alla fornitura di beni riconducibili ad uno stesso fornitore ed alla medesima tipologia di spesa. Ad esempio, per un’attività di somministrazione di alimenti e bevande il programma di spesa – nella categoria Macchinari, impianti e attrezzature – può prevedere un totale di 800 euro, suddiviso tra 250 euro di piatti, 200 euro di bicchieri e 350 euro di posate (suppellettili per la somministrazione). Analogamente per un’attività ricettiva, possono essere ammesse, purché oggetto di una stessa fornitura, le spese relative all’allestimento delle camere (biancheria, arredi, tv ecc.) anche di importo unitario inferiore a €500. Per il riconoscimento delle spese, in fase di realizzazione del progetto, sarà necessario acquisire un’unica fattura o alternativamente un ordine di acquisto che le riconduca alla medesima fornitura.

No, tutti i beni che prevedi nel tuo programma di spesa devono essere nuovi.

No, non puoi acquistare beni usati e pertanto non puoi acquistare una attività esistente. L’avviamento non è una spesa ammissibile: no potrai quindi pagare con i soldi che otterrai con Resto al Sud il il vecchio proprietario dell’attività che intendi acquisire.

No, le spese di costruzione non sono ammissibili. E’ possibile solo ristrutturare un immobile esistente o acquistare prefabbricati.

LA DOMANDA: COME VIENE VALUTATA

La domanda viene valutata da Invitalia in due fasi: la prima serve a verificare il possesso dei requisiti, la seconda prende in esame le competenze dei soci e la fattibilità economico-finanziaria del progetto.

Sì, tutti i componenti del team imprenditoriale devono sostenere un colloquio con gli esperti di Invitalia (nella sede di Roma o via Skype). Se anche un solo socio non partecipa al colloquio la domanda viene respinta.

No, non c’è nessuna graduatoria. Ogni domanda viene valutata indipendentemente dalle altre e viene ammessa sulla base dei punteggi indicati nell’allegato 2 della Circolare attuativa.

Durante la valutazione possono emergere carenze o criticità (ad esempio: la domanda non rispetta tutti i requisiti di accesso o i punteggi assegnati per i singoli criteri di valutazione non sono sufficienti a renderla ammissibile). In questo caso Invitalia ti comunica quali sono i motivi ostativi all’accoglimento della domanda: puoi rispondere entro 10 giorni con delle controdeduzioni scritte, che comportano un supplemento di istruttoria. Se le informazioni fornite consentono di superare le criticità, Invitalia ti invia la comunicazione di esito positivo. In caso contrario, ti viene comunicata la non ammissibilità della domanda.

tempistiche

Circa due mesi. Normalmente l’esito della valutazione viene comunicato via PEC entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda. I tempi possono essere più lunghi in presenza di carenze progettuali e/o documentali.

Ci sono diverse fasi che compongono una pratica Resto al Sud. La fase di presentazione,  la fase di valutazione e il colloquio di approfondimento; dopo l’approvazione del progetto dovrai attendere l’erogazione del primo 50% dalla banca e poi potrai ottenere il fondo perduto, in una o due soluzioni.
La preparazione del progetto avviene in una settimana; la valutazione può richiedere fino a 90 giorni complessivi, ma in media avviene in 30 giorni; l’erogazione del finanziamento da parte della banca avviene solitamente in due mesi ma può richieder anche più tempo; l’erogazione del fondo perduto avviene entro 30 giorni dalla corretta presentazione della documentazione di spesa presso il portale Invitalia.

risorse proprie

Come hai potuto leggere dalla nostra scheda, non tutte le spese risultano ammissibili. Non potrai pagare alcune cose essenziali con i soldi che otterrai con resto al sud. Ad esempio le spese di costituzione, la pubblicità, il personale, le consulenze e l’iva sugli acquisti sono spese che dovrai eventualmente affrontare con le tue personali risorse. Per questo motivo per presentare una domanda valida dovrai prevedere l’apporto di tuoi capitali personali per il pagamento delle spese non ammissibili. In base al progetto il capitale minimo può variare. Consigliamo di prevedere una somma non inferiore al 15-20% del programma di spesa.

Potrai scegliere l’istituto che preferisci tra quelli convenzionati con Invitalia. Il prestito che riceverai è garantito all’80% da Medio Credito Centrale, tuttavia alcune banche richiedono una ulteriore garanzia personale pari al 20% rimanente. Ad esempio in un progetto complessivo pari a 100.000 euro, con un finanziamento pari al 50% ovvero 50.000 euro, la banca potrebbe richiederti una garanzia personale pari a 10.000 euro. Potrai prestare la garanzia con una fideiussione personale ovvero attraverso ad esempio un garante esterno.

Se in passato non hai ad esempio restituito un finanziamento, potresti ritrovarti con una credibilità bancaria troppo bassa per ricevere il finanziamento. Se ti trovi in questa condizione, ti consigliamo di contattare la tua banca di fiducia per capire le possibilità che hai per ottenere il finanziamento in caso di approvazione del progetto.

Le spese che affronterai con i soldi ricevuti dovranno essere effettuate con pagamenti tracciabili solo ed esclusivamente dal conto che hai dedicato al progetto. Potrai ricevere uno o più controlli presso la sede operativa da parte di Invitalia per accertare la presenza dei beni nella sede e la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Per ricevere il fondo perduto dovrai presentare fatture quietanzate degli acquisti e la copia dei bonifici effettuati e l’estratto conto aggiornato.

Se non sei in un regime forfettario, l’IVA sugli acquisti è un costo non ammissibile. Per questo motivo dovrai prevedere un apporto di capitali propri idoneo alla copertura delle spese non ammissibili, tra le quali vi è appunto l’Iva sugli acquisti.
Ad ogni modo maturerai un credito iva equivalente che potrai utilizzare in compensazione.

Non occorre stipulare il contratto di locazione dell’immobile sede dell’attività prima dell’approvazione del progetto; dovrai comunque indicare in domanda la sede operativa che intendi scegliere se il tuo progetto sarà approvato. Puoi anche scegliere di costituire l’impresa dopo l’approvazione della tua domanda.

Se la sede operativa è di proprietà di un parente dovrai comunque prevedere un contratto di locazione (il comodato non è ammissibile). Non puoi comunque inserire i costi dell’affitto nei tuo programma di spesa.

LE AGEVOLAZIONI: COME OTTENERLE

Puoi chiederlo solo alle banche che aderiscono alla convenzione Invitalia-ABI. Guarda l’elenco (in continuo aggiornamento).

La banca si impegna a concludere l’istruttoria entro 45 giorni dalla richiesta del finanziamento bancario oppure, per i richiedenti non ancora costituiti in società, entro 45 giorni dalla data di costituzione.

L’erogazione del finanziamento bancario avviene dopo il perfezionamento della domanda, la richiesta di mutuo, l’ottenimento della delibera bancaria e la concessione della garanzia da parte di MCC. Purtroppo questa fase può richiedere anche 60 giorni.

La data di avvio è quella che compare sul primo titolo di spesa ammissibile alle agevolazioni. La data di ultimazione è quella riportata nell’ultimo titolo di spesa ammissibile.

Oltre alla proprietà dei locali, è ammesso l’affitto con un contratto regolarmente registrato che garantisca la disponibilità della sede per tutta la durata del finanziamento. (N.B. se il locale che si vuole prendere in locazione è di proprietà di uno dei soci, dei relativi coniugi, dei parenti o affini dei soci entro il terzo grado, è consentita la locazione, ma non si possono rendicontare le spese relative ai canoni di affitto). Non è consentito il comodato d’uso. Il titolo di disponibilità della sede aziendale deve essere presentato in occasione della prima richiesta di erogazione.

No, per qualsiasi tipologia di attività la sede operativa non può coincidere con la propria residenza. La destinazione d’uso dell’immobile deve essere coerente con la tipologia di attività prescelta.
Per le attività che non necessitano di una sede aziendale (food track – attività ambulanti e/o itineranti ad es. imprese edili) è comunque richiesto un titolo di disponibilità per il ricovero del mezzo e delle attrezzature finanziate con cui si svolge la stessa.

Entro 24 mesi dal provvedimento di concessione, tranne i casi in cui Invitalia accerta che il ritardo non è imputabile al beneficiario.

Sì, il programma di spesa realizzato può essere inferiore rispetto quello ammesso, purché autoconsistente (vale a dire completo di tutto ciò che è necessario per far sì che sia funzionale allo svolgimento dell’attività) e interamente pagato.

In tal caso, il contributo a fondo perduto, previsto nel Provvedimento di concessione, sarà ridotto e riparametrato in base al programma effettivamente realizzato, tenendo conto che il finanziamento bancario è già stato erogato per intero e non può essere modificato. In altre parole, la Misura Resto al Sud agevola il 100% delle spese ammissibili (punto 7.3 della Circolare 33/2017 e ss.mm.ii.), il mutuo agevolato concesso da Provvedimento viene erogato per intero a inizio progetto e per tale motivo non può essere variato. Il contributo a fondo perduto, da erogare a fine progetto, sarà quindi ridotto in misura proporzionale alla riduzione del programma di spesa rendicontato e ammesso, in quanto il contributo complessivo (mutuo + fondo perduto) non potrà superare l’investimento effettivamente realizzato. A titolo esemplificativo, se l’investimento ammesso da provvedimento di concessione è pari a € 100.000 e l’investimento ammesso finale è pari a € 80.000, il contributo a fondo perduto maturato, inizialmente pari € 35.000, sarà ridotto a € 15.000, cioè sarà calcolato come differenza tra il programma di spesa realizzato (€ 80.000) e il finanziamento bancario già interamente erogato (€ 65.000), a copertura del 100% della spesa ammessa.

Puoi effettuare una verifica preliminare sui portali pubblici: www.infoimprese.it e www.registroimprese.it oppure tramite la sezione verifica partita IVA dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa, puoi chiedere al fornitore una Visura Camerale con evidenza del codice ATECO dell’attività, che dovrà corrispondere all’oggetto della fornitura.

Sì, la fattura deve contenere la descrizione specifica del bene/servizio acquistato (quantità, importi, eventuali acconti, etc. e descrizione analitica delle opere edilizie di ristrutturazione realizzate, nel caso vi siano) e la dicitura “Spesa finanziata per un importo pari a € ………. del progetto agevolato con la misura Resto al SUD RSUD0000000”. Ogni fattura inoltre deve recare la stampigliatura del CUP assegnato al progetto con il Provvedimento di Concessione.

Sì, tali spese sono ammesse nella macro-voce Spese per Capitale Circolante. Tale macro-voce ha il limite massimo pari al 20% del programma di spesa complessivo.

le variazioni

E’ possibile solo a patto che siano osservate le previsioni di legge: per questo la variazione deve essere richiesta tramite PEC, corredata dalle DSAN richieste in sede di presentazione della domanda (Allegato B, Allegato D, Allegato F) per i nuovi soci, con indicazione delle motivazioni del cambiamento e delle conseguenze sul progetto imprenditoriale approvato. Tale richiesta sarà sottoposta ad una valutazione che potrà comportare l’approvazione o il diniego. In ogni caso, non sono consentite variazioni che comportino modifiche sostanziali al progetto imprenditoriale approvato e individuato nel Provvedimento di concessione, pena la revoca delle agevolazioni, ovvero variazioni che impattino su elementi oggetto di specifica valutazione in sede istruttoria oppure che rilevino ai fini della coerenza complessiva del progetto o sugli aspetti indicati nel Provvedimento di concessione. La variazione di compagine effettuata senza l’autorizzazione dell’Agenzia è causa di revoca delle agevolazioni.

Sì, i componenti del team imprenditoriale devono sostenere il colloquio con gli esperti di Invitalia nella sede di Roma o via Skype, quest’ultima modalità permette di connettersi alla videochiamata anche da dispositivi diversi, con accessi in contemporanea. Il colloquio può essere svolto solo in presenza di tutti i soci/proponenti.

ULTERIORE CONTRIBUTO PREVISTO DAL “DECRETO RILANCIO” 

Poiché il soggetto beneficiario è un’impresa esercitata in forma di società, ancorché unipersonale, il contributo erogabile è calcolato secondo il criterio previsto dal DL Rilancio per questa forma giuridica, ossia 10.000 euro per ogni socio.

No, in quanto la determinazione del contributo viene calcolata sulla base del numero dei soci componenti la compagine al momento del provvedimento al netto di eventuali successive dimissioni.

No, in quanto la determinazione del contributo dipende anche dal numero dei soci (sia con i requisiti, sia senza) effettivo al momento dell’erogazione. In pratica il contributo va calcolato sul dato minore tra il numero di soci inizialmente ammesso e quello effettivamente presente al momento dell’erogazione.

Si, la norma prevede il contributo per ogni socio, senza alcuna specifica circa il possesso dei requisiti.

No, in quanto la norma prevede che il contributo massimo riconoscibile non superi comunque i 40.000 euro.

LE ATTIVITÀ LIBERO PROFESSIONALI

NO, in quanto titolare di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017.

NO, in quanto titolare di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017.

SI, in quanto non titolare d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017 e, qualora la domanda avesse per oggetto l’esercizio di un’attività libero-professionale, in quanto la titolarità della partita IVA non sussiste nei dodici mesi precedenti alla presentazione della domanda.

NO, in quanto, seppure l’attività oggetto della domanda di agevolazione risulti associata ad un codice ATECO non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche a quello relativo alla partita IVA di cui il proponente risulta già titolare, la partita IVA dell’attività oggetto della domanda di agevolazione deve, comunque, risultare successiva al 21/06/2017.

SI, in quanto titolare di partita IVA risulta aperta dopo il 21/06/2017 e non movimentata.

NO, in quanto titolare, nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda, di partita IVA movimentata associata ad un codice ATECO (69.20.11) identico, fino alla terza cifra, a quello corrispondente all’attività oggetto della domanda di agevolazioni (69.20.14: Attività svolta dai Centri di assistenza fiscale).

SI, (formalmente), in quanto, seppur titolare nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda di partita IVA movimentata (aperta dopo il 21/06/2017), la stessa è associata ad un codice ATECO non identico, fino alla terza cifra, a quello corrispondente all’attività oggetto della domanda di agevolazioni.
Dal punto di vista sostanziale, il progetto imprenditoriale presentato dovrà necessariamente prevedere l’offerta di servizi (e conseguenti linee di ricavo) diversi da quelli precedentemente erogati.

Poiché l’attività che intende avviare ha per oggetto una professione di tipo ordinistico, i requisiti richiesti sono quelli previsti per le attività libero-professionali; pertanto, oltre all’età, alla residenza, alla non titolarità di un’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017, alla mancata fruizione nell’ultimo triennio di agevolazioni nazionali a favore dell’autoimprenditorialità e la non titolarità di un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, dovrà dimostrare la non titolarità nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda di una partita IVA movimentata per lo svolgimento di un’attività analoga a quella oggetto della domanda di agevolazione.

SI, potete presentare domanda di agevolazione a valere sulla misura Resto al Sud per un progetto imprenditoriale che preveda un programma di spesa non superiore a € 100.000,00, in quanto il libero professionista con partita IVA movimentata associata al codice ATECO 70.22.09 (identico fino alla terza cifra a quello riconducibile all’attività oggetto della domanda di agevolazione), dovrà partecipare al progetto imprenditoriale come socio non in possesso dei requisiti soggettivi, garantendo comunque, in virtù della presenza di ulteriori due soci in possesso dei requisiti, il rapporto numerico previsto dalla normativa.