E’ bene precisare che con il bando Resto al Sud è possibile creare qualsiasi tipo di impresa, sia di capitali (ad esempio s.r.l., S.p.A, ecc.) che di persone (s.n.c., ditta individuale, ecc.).
Non è necessario costituire l’impresa prima della presentazione della domanda, ma i soggetti proponenti si impegnano a costituirla una volta che il progetto è stato approvato.
E’ possibile creare una impresa in quasi tutti i settori esistenti. Solo alcuni settori sono esclusi da Resto al Sud.
Non è possibile creare una impresa nel settore dell’agricoltura (escluso anche l’allevamento; è invece ammesso il settore della pesca) e nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio. Nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio sono comprese ad esempio attività quali: negozi di abbigliamento, tabacchi, alimentari, pescherie, salumerie, concessionarie di auto, negozi di elettronica, e-commerce e ogni altra attività che preveda il semplice acquisto e rivendita di prodotti senza alcuna trasformazione.
Inoltre anche alcuni settori di nicchia risultano esclusi dal bando Resto al Sud, ed in particolare: attività immobiliari (ad eccezione dell’affitto e gestione di immobili di proprietà); amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; organizzazioni ed organismi extraterritoriali; attività di famiglie e conviventi come datori di lavoro per personale domestico.
Se hai qualche dubbio riguardo il settore della tua impresa ti invitiamo a verificare il codice ATECO della tua futura attività. Puoi facilmente farlo attraverso una ricerca su internet digitando la tipologia di attività insieme a “codice ATECO”; le categorie escluse dal bando Resto al Sud come detto sono: A (agricoltura e allevamento con le eccezioni che abbiamo specificato sopra); G (commercio ingrosso e dettaglio); L (Attività immobiliari, con le eccezioni che abbiamo specificato sopra); O (amministrazione pubblica e difesa, e assicurazione sociale obbligatoria); T (attività di famiglie e convivenze); U (organizzazioni extraterritoriali).
Con una recente modifica sono state inserite tra le categorie ammesse anche le “attività professionali, scientifiche e tecniche” che prima risultavano escluse; in questa categoria rientrano ad esempio: avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti, agenzie di comunicazione, ecc. Tuttavia presentare una domanda di finanziamento per queste categorie è necessario rispettare un ulteriore requisito: il soggetto proponente non deve essere stato negli ultimi 12 mesi titolare di una partita iva movimentata della stessa tipologia.